Verso un framework di mappatura dei processi in azienda
Adottare un framework di mappatura dei processi è fondamentale per migliorare l’efficienza e costruire consapevolezza all’interno di un’azienda. Ma come fare?
Il primo passo consiste nella definizione dell’inventario dei processi, una fase in cui identificare ed elencare tutti i processi esistenti in azienda, raggruppandoli per famiglie, magari prendendo ispirazione da modelli internazionali quali, ad esempio, lo SCOR. Questa panoramica permette di stabilire il “perimetro” operativo dell’azienda. Il secondo passo è collegare i processi attraverso il “process flow mapping”. Si tratta di una rappresentazione grafica che illustra le connessioni tra i vari processi, permettendo di visualizzare come interagiscono tra loro e come fluiscono le informazioni o le risorse. Questo è cruciale per capire dove potrebbero esserci colli di bottiglia o inefficienze.
Successivamente, si passa alla descrizione di ciascun processo tramite la “scheda processo”. Ogni processo deve essere dettagliato, includendo gli elementi chiave come gli attori coinvolti, gli strumenti utilizzati e gli obiettivi da raggiungere. Questo aiuta a ottenere una visione chiara e strutturata di ogni fase operativa. Infine, è necessario valutare la maturità dei processi, per individuare le aree di maggiore criticità, dove sono necessari interventi di miglioramento. Analizzare la maturità aiuta a capire se i processi sono efficienti, ben gestiti e allineati con gli obiettivi aziendali.
Costruire un framework di mappatura dei processi in questo modo consente di migliorare la trasparenza, ridurre i rischi operativi e ottimizzare le performance complessive dell’azienda. Di questo tema abbiamo parlato la scorsa settimana insieme a Mauro De Bona al CUOA Business School, coinvolgendo i presenti anche in un esercizio di inventario!